La nuova frontiera del conflitto tra Israele e Hamas: i cyberattacchi. Scopri come la guerra informatica sta diventando un elemento chiave.
All’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, oltre 10.000 israeliani si sono affidati all’applicazione Red Alert per ricevere avvisi in tempo reale sul lancio di razzi. Tuttavia, un gruppo di hacker noto come Anonghost ha sfruttato una vulnerabilità del software, causando panico tra gli utenti facendo apparire un avviso – completamente falso – di un’imminente bomba nucleare.
Cyberattacchi: oltre la dimostrazione
Subito dopo il lancio di razzi da Gaza, sono iniziati altri tipi di attacchi informatici. Questi, noti come distributed denial of service (DDoS), hanno l’obiettivo di sovraccaricare un sito web con richieste, rendendolo temporaneamente irraggiungibile. Anche se non comportano una vera e propria violazione dei dati, creano disservizi e instillano terrore tra gli utenti. Tra le vittime di questi attacchi, il sito del quotidiano Jerusalem Post, bloccato per diverse ore a causa dell’azione di “Anonymous Sudan”, un gruppo alleato degli hacker nazionalisti russi “KillNet”.
Ancora prima dell’escalation del conflitto, la guerra informatica era già in atto. Secondo un rapporto di Microsoft, un gruppo palestinese aveva tentato di attaccare i sistemi energetici e le aziende di telecomunicazione israeliane all’inizio dell’anno. Utilizzando falsi profili LinkedIn, i criminali hanno cercato di ingannare gli impiegati per installare malware, aprendo una breccia nei sistemi di sicurezza.
La difesa cybernetica di Israele
Israele non è rimasto indifeso di fronte a questi attacchi. Esiste una versione cyber dell’Iron Dome, il sistema anti-razzi israeliano, gestito dall’Israel National Cyber Directorate. Durante una visita alla sede dell’ente, poco distante da Tel Aviv, il direttore del National Cert, Erez Tidhar, ha sottolineato come il cybercrime rappresenterà il futuro campo di battaglia. La digitalizzazione e l’accessibilità dei dati rendono le risorse informatiche estremamente vulnerabili, e gli avversari ne sono pienamente consapevoli.
In conclusione, mentre il conflitto tra Israele-Hamas continua, la guerra informatica emerge come un fronte cruciale, con potenziali ripercussioni devastanti sia nel mondo digitale che in quello reale.